PREPRUFE® sigilla un'opera d'arte islamica inestimabile al di sotto della falda freatica

Il progetto

Costruito appena fuori dalla corniche nel porto di Doha, Qatar, il Museo delle Arti Islamiche affiora dalle acque del Golfo Arabico. Progettato dal famoso architetto I. M. Pei, l'impressionante facciata del Museo nasconde una delle collezioni di arte islamica più belle di arte islamica nel mondo.

Il museo è stato ispirato principalmente alla Moschea di Ahmed Ibn Tulun al Cairo ed è stato costruito con il contributo di diverse aziende di tutto il mondo. Il progetto riflette un'interpretazione moderna dell'architettura islamica e rispecchia la visione del Qatar come ponte tra il passato ed il presente, tra l'Oriente e l'Occidente.

GCP Applied Technologies ha portato avanti una collaborazione plurinazionale in questo progetto, ed ha coadiuvato la partnership costituita da un architetto americano, dai fornitori europei e turchi e dai team di lavoro locali.

La Sfida

Il clima e l'ambiente salino corrosivo del Golfo Persico hanno creato una serie di sfide nel progetto. Costruita su terreni recuperati, la fondazione del museo è posizionato sotto il livello del mare, sottoponendo le fondamenta a condizioni di solfato e cloruro altamente aggressive, in grado di deteriorare velocemente il calcestruzzo e ridurre significativamente la vita della struttura.

La soluzione di GCP

Profondamente coinvolto nel progetto, il team di GCP ha raccomandato l'applicazione della membrana impermeabilizzante PREPRUFE® 300R al di sotto delle lastre, per evitare la migrazione d'acqua attorno alla sottostruttura.

È stata scelta la membrana impermeabilizzante BITUTHENE® 8000 HC per proteggere le pareti sottostrutturali dalle condizioni impervie del suolo .

La membrana liquida BITUTHENE® e i pannelli di protezione SERVIPAK® sono stati avvolti intorno alla struttura. GCP inoltre ha offerto un'intensa formazione agli ingegneri e agli operatori locali, in merito alle procedure di corretta applicazione del prodotto. La soluzione non solo era adatta all'ambiente salino corrosivo del Golfo Persico, ma rispondeva anche all'eccessivo calore del clima del Qatar - spesso superiore ai 40°C.

Il risultato

Un sistema di impermeabilizzazione continuo, completamente legato al calcestruzzo strutturale che circonda la sottostruttura e capace di creare una barriera positiva e permanente contro l'ambiente corrosivo.

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